Mio padre era solito dire che gli artigiani sono la mano degli artisti, mentre lucidava attentamente le forme e le superfici di questo o quel pezzo che era appena uscito dalla mano dello scalpellino e la storia tra artigiani ed artisti è una storia che dura da secoli, che vede un Michelangelo contornato da una scuola di artigiani che con lui e per lui lavoravano ai suoi capolavori, oggi esposti nei grandi musei del mondo.
Non si nasce artigiano, lo si diventa, con anni di esperienza, lavoro, fatica, apprendimento.
Chiedetelo a Mirio, il più famoso scalpellino di Pietrasanta, che ha lavorato e lavora per i grandi artisti provenienti da tutto il mondo.
Vi dirà che il suo è un lavoro, che lui non ha l’idea, ma che sa come realizzarla.
Parlate con Paolo, specializzato nel lavorare il Nero Belgio, materiale ostico e difficile, e lui vi dirà di come possa riprodurre, ingrandire, dare la giusta inclinazione, creare il giusto vuoto, il panneggio, le mani, ma vi dirà anche: “Io faccio quello che mi dice lo scultore”.
L’artista ha l’idea, l’artigiano la realizza.
L’artista ha un progetto, l’artigiano offre un servizio, di alta, altissima qualità.
L’artista è il creatore, l’artigiano lo supporta nella creazione.
Questo è il mantra dell’artigiano, che ha fatto e fa la storia di Pietrasanta, che ha fatto e fa la storia dell’arte.
L’artigiano, quello vero, conosce il proprio ruolo, lo esplora ogni giorno, si misura con esso e con le aspettative dell’artista.
Con umiltà e orgoglio, si mette in posizione di ascolto, legge tra le righe del bozzetto ed esegue, presta un servizio, senza mai discostarsi dall’idea dell’artista e, aspetta, aspetta il parere, il consiglio, le istruzioni dell’artista che deciderà, sovrano assoluto in questo campo, se quella o questa patina è quella giusta, se l’ombra che cade sul lato della scultura è quella che lui aveva immaginato.
Che sia bronzo o marmo, che sia pietra o legno, i formatori, i modellatori, i saldatori, i lucidatori, gli sbozzatori, i pannellisti, i manisti, i tornitori, ognuno nel proprio campo, ognuno con il proprio mestiere, partecipano alla creazione di un’opera, in simbiosi con il creatore, l’ideatore, diventando parte integrante di un tutto, facendo la loro parte.
Come racconta Mirio dall’alto dei suoi 82 anni:” Parto dal bozzetto e poi parlo con l’artista. Non mi serve altro. Ma senza il bozzetto e senza l’artista non saprei da dove iniziare, o forse farei un’altra cosa”.
Ruoli distinti, sono quelli dell’artigiano e dell’artista, ma al tempo stesso, ruoli sinergici, simbiotici, fondamentali.
Una ricerca continua, uno studio inarrestabile, un cammino a due, ecco il percorso che unisce indissolubilmente l’artista all’artigiano e l’artigiano all’artista oggi, come ieri, come domani.